COME TRASPORTARE UN BRANO
Spesso capita di imbatterci in uno spartito di un brano di cui vorremmo sviluppare un
accompagnamento per cantarci sopra, ma che è stato composto in una tonalità non idonea alla
nostra voce... come fare?
E' un po' come quando vediamo al piano-bar il tastierista/cantante/uomo che canta (e suona) una
canzone di Mina... che vuol dire che ha la stessa voce di Mina??? No!!
Si è trasportato preventivamente il brano in una tonalità più consona alla sua voce!
Sì... ma come si fa??
Partiamo dal presupposto che non c'è una regola da imparare a memoria che in un secondo ci
permetta di trasportare un brano... abbiamo bisogno soprattutto di tanta esperienza pratica con le
tonalità e soprattutto bisogna aver suonato tanti di quei brani da saper riconoscere dopo un po' i
passaggi tipici di accordi che spesso ritornano, se non identici, sicuramente molto simili in quasi
tutti i brani.
Possiamo comunque accennare a qualche principio generale che ci permetterà di cavarcela
all'inizio, molto probabilmente con un po' di fatica, ma poi col tempo sempre con molta più
dimestichezza.
Il concetto è capire lo schema armonico del brano: ogni brano avrà delle variazioni creative in
taluni momenti, ma molto probabilmente sia la strofa che il ritornello avranno delle sequenze di
accordi costruite in maniera schematica.
Tutto sta ad abituarsi a pensare una qualsiasi sequenza di accordi non come una successione di
accordi da imparare a memoria, ma un rapporto tra gli accordi costruiti sui singoli gradi della scala
di riferimento... e dargli un nome (se la sequenza già non lo possiede di suo!), anche una parola che a livello personale ci ricordi quel passaggio....
Facciamo un esempio:
se io trovo un brano che ha la strofa sviluppata sui seguenti accordi (le settime per ora
consideriamole ornamentali e quindi prive di importanza per quello che stiamo spiegando ora):
Do La- Fa Sol
posso trasformare questa sequenza in un ordine di accordi memorizzati attraverso il grado di
riferimento sopra i quali sono stati costruiti e quindi ricordarmi:
I IV V VI
Nella scala di Do maggiore gli accordi Do, La- Fa e Sol, in questa sequenza, si trovano
rispettivamente sul I, VI, IV e V grado, quindi questo giro (usatissimo e riconoscibilissimo) diventa
nella nostra memoria il giro I-VI-IV-V.... che tra le altre cose possiede anche un nome suo.. il
famosissimo giro di Do perchè imparato quasi sempre nella tonalità di Do maggiore, come in questo
esempio).
Ora, nel cantare questo teorico brano ci accorgiamo che la tonalità è troppo alta (o troppo bassa...
vedremo che è lo stesso) e che preferiremmo cantarlo per esempio almeno 2 toni sotto: andando 2 toni sotto la nota Do (primo accordo) troveremmo il La bemolle e, avendo un po' di esperienza con le tonalità, sapremmo che la tonalità di La bemolle maggiore possiede 4 bemolli in chiave (Sib–Mib–Lab-Reb) quindi opteremo per una tonalità sempre vicina alla distanza che ci eravamo prefissati ma di più facile esecuzione come per esempio Sol maggiore (2 toni e mezzo sotto Do) che ha in chiave solo 1 diesis (Fa#).
Sviluppiamo l'armonizzazione della scala di Sol maggiore con triadi:
I IV V VI
Sol Do Re Mi-
La sequenza in Sol maggiore, presa nell'ordine come per il giro di Do (che qua chiameremo semmai
giro di Sol!) è quindi:
Sol Mi- Do Re
La vostra mente perciò memorizzerà non “ Sol/Mi-/Do/Re” ma “è il giro di Do (I-VI-IV-V) nella
tonalità di Sol maggiore”!
E' chiaro che all'inizio sarà tutto un analizzare e provare, rianalizzare e riprovare, ma alla fine
inizierà ad essere sempre più breve il passo fino a farlo automaticamente anche perchè vi
accorgerete che ci sono dei parallelismi anche visivi quando si trasporta da una tonalità all'altra, nel
senso che le mani, nell'eseguire gli stessi passaggi in due tonalità diverse, pur avendo dei tasti
diversi da spingere, spesso si troveranno a fare gli stessi movimenti (più o meno!)... provate!
Trasportiamoci un bel brano famoso: IMAGINE di John Lennon!
Do Do(7+) Fa Do Do(7+) Fa
Il brano è in Do maggiore (e non La minore) perchè il primo accordo che inizia il giro armonico è
appunto Do maggiore; le note in rosso sono la dimostrazione di come la mano destra stia alternando le reali note dell'accordo con uno schema di 2 ad 1 (prima le “esterne a destra” e poi la nota rimanente a sinistra).
E' uno schema d'accompagnamento usatissimo un po' da tutti e soprattutto dai Beatles che hanno
creato gli accompagnamenti al pianoforte dei loro maggiori successi con questo metodo (questa
alternanza delle note dell'accordo della mano destra).
Gli accordi che si susseguono sono il I ed il IV grado, come a dimostrare la regola della sensazione
dell'elastico “perpetuo” che avviene tra il I ed il IV grado: l'accordo sul I grado è nella terza
posizione melodica (con la quinta all'esterno, il Sol) e l'accordo sul IV grado è nella seconda
posizione melodica (con la terza all'esterno, il La).
Il “giochino” finale nella battuta con il Fa maggiore (le semicrome cromatiche) è solo un pretesto
creativo per far arrivare la nota più acuta che si sente in quel momento (il La) alla fondamentale
(Do); infatti si ferma al Si come per presagire un “ricominciare da Do”, cosa che appunto avviene.
Siamo costretti ad acquisire tutte queste informazioni perchè nel trasportare il brano dovremo, oltre che trasportare la sequenza degli accordi, anche trasportare l'introduzione pianistica ultra famosa e riconoscibilissima a tal punto che basterebbero 2 secondi di introduzione e chiunque ascoltando direbbe: “è Imagine!”... quindi bisogna trasportarla UGUALE a come è stata eseguita!
Trasportiamola in.... Fa maggiore!
A livello teorico-visivo cosa abbiamo fatto?
Andiamo ad analizzare!
Il I grado è Fa maggiore e lo abbiamo posizionato nella terza posizione melodica (come da schema), abbiamo fatto alternare le note tra di loro con lo stesso principio trovato nella tonalità originale, siamo poi ricaduti sull'accordo del IV grado della scala di Fa maggiore che è l'accordo Si bemolle maggiore e lo abbiamo posizionato nella seconda posizione melodica.
Alla fine abbiamo rifatto il giochino creativo-cromatico del finale di battuta essendoci ricordati che
in Do maggiore corrispondeva a fare 3 semitoni uno di seguito all'altro partendo dall'ultima nota
esterna che si stava suonando con la destra fino a quel momento (nell'esempio in Fa maggiore è la
nota Re!).
Per quanto riguarda la mera canzone, gli accordi della prima strofa sono Do e Fa che si alternano
(quindi l'accordo del I grado con l'accordo del IV).
Nella tonalità di Fa maggiore avremmo quindi l'accordo di Fa maggiore che si alterna con l'accordo
di Si bemolle maggiore, come nell'introduzione strumentale.
Gli accordi della seconda strofa sono:
Fa La-/Mi Re- Re-/Do Sol Sol7
IV VI II II7 V V7
Qui occorre soffermarci un attimo e stilare insieme la frasuccia da ricordarsi per questo passaggio!
- Parlando degli accordi: è un modo di passare dal IV al V attraverso il II; tra il IV ed il II si è
messo un accordo rivoltato e lo stesso è avvenuto tra il Re- ed il Sol... alla fine si conferma
l'accordo di dominante facendolo diventare settima di dominante (con l'aggiunta della
nota Fa!).
- Parlando del basso: le prime 4 note del basso, grazie all'inserimento di accordi rivoltati, diventano note di grado congiunto in senso discendente (Fa/Mi/Re/Do, note verdi) per poi andare sull'accordo di dominante!
In Fa maggiore sarebbe:
Sib Re-/La Sol- Sol-/Fa Do Do7
IV VI II II7 V V7
Ovviamente dobbiamo aver prima sviluppato l'armonizzazione della scala per poter trasportare per
gradi.... ripassiamola (!):
I II III IV V VI VII
Fa Sol- La- Sib Do Re- Midim
Andiamo a vedere infine il ritornello; in Do maggiore gli accordi sono:
Fa Sol Do Mi
IV V I III(#)
… più facile di così!
Il ritornello non è nient'altro che “la formula di cadenza IV-V-I con l'aggiunta dell'accordo sul III
grado eseguito maggiore invece che minore”... potremmo anche ricordarci che codesto accordo
corrisponde all'accordo di dominante che risolve sul VI grado pur non ricadendo sul VI in questo frangente!
In Fa maggiore quindi gli accordi saranno:
Sib Do Fa La
IV V I III(#)
dove il La maggiore è la dominante secondaria di Re minore, VI grado in questa tonalità!
E' chiaro oramai a tutti come la pratica, il continuo ripetere le successioni cadenzali in varie
tonalità, il conoscere gli accordi base e sapere in quali tonalità si trovano, ecc. renderà tutto più
facile il lavoro di trasportare un brano da una tonalità all'altra, così come anche quello di
accompagnarsi, perchè più si ha dimestichezza con le posizioni delle mani e con la scioltezza
d'esecuzione e più si potrà dedicare tempo a fissare punti-chiave come il tempo o la tipologia di
accompagnamento da scegliere in virtù del nostro teorico brano da sviluppare!
FINE LEZIONE - COME TRASPORTARE UN BRANO
P.S.
Per chi volesse approfondire gli argomenti or ora trattati può farlo attraverso il mio testo "COME ACCOMPAGNARSI AL PIANOFORTE"; vai alla presentazione cliccando la copertina!
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